In carcere Pino Scaduto, boss di Bagheria
All’alba di stamani si è consumato l’arresto di Pino Scaduto e di altre 15 persone nell’ambito di un blitz anti-mafia.
Il capomafia è caduto nelle mani dei Carabinieri anche in relazione ad un filone di indagine per la premeditata intenzione di uccidere la propria figlia.
La giovane aveva intessuto una relazione proprio con un Maresciallo dell’Arma. Scaduto avrebbe anche ordinato al figlio di assassinare la sorella, incarico che il giovane avrebbe rifiutato: “Io non lo faccio, il padre sei tu e lo fai tu … io non faccio niente … mi devo consumare io? Consumati tu, io ho trent’anni, non mi consumo”.
Pino Scaduto è il “re” di Bagheria per volere di Totò Riina e Bernardo Provenzano. Fa parte della cupola che gestisce la malavita nella sua zona. Pare sia stato impegnato nella ricostruzione della Commissione Provinciale.
Sarebbe da legare anche a questa importante mansione la decisione di sopprimere la figlia. Non sarebbe stata tollerabile una tale vicenda proprio ai danni di un membro autorevole di Cosa Nostra.
Il disprezzo per la propria figlia sarebbe stato espresso anche attraverso le frasi del mafioso: “Tua sorella si è fatta sbirra”. E poi ancora: “Questo regalo quando è il momento glielo farò tempo a tempo che tutto arriva”.
Il nucleo agli ordini di Scaduto agiva anche nel campo delle estorsioni a commercianti e imprenditori. Anche se nessuno ha denunciato i ricatti.
L’operazione è stata eseguita dai carabinieri del comando provinciale diretto dal colonnello Antonio Di Stasio. L’ordinanza di custodia cautelare è firmata dal giudice Nicola Aiello. Le indagini della Dda di Palermo diretta dal procuratore Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Salvatore De Luca.
Gli arrestati
I nomi delle persone finite in carcere sono: Pietro Liga, Antonino Virruso, Francesco Speciale, Giacinto Di Salvo, Salvatore Zizzo, Vito Guagliardo, Damiano D’Ugo, Vincenzo Urso, Andrea Lombardo, Michele Modica, Giovan Battista Rizzo, Giovanni Trapani, Francesco Lombardo, Andrea Carbone e Nicola Marsala.